Kevin Schwantz il Mito 34
Aspetto che il panico cresca, quando la paura si tramuta in visioni celestiali inizio a staccare…
Kevin Schwantz
il Mito
Ciao! benvenuto su Presobene.it, oggi ho il piacere di dedicare dello spazio sul portale al personaggio che reputo il più grande pilota di motociclismo di tutti i tempi. Non discuto del fatto che ci siano tanti altri piloti, che hanno vinto molto più di lui, Doohan, Wayne Rainey, Dunlop, Rossi etc…, ma è lui quello che per guida e staccate mi ha fatto innamorare!. Una guida sempre al limite della sua fantastica SUZUKI RGV 500 che il più delle volte lo portava a rovinose cadute costringendolo a interruzioni di campionato subendo operazione per riportate fratture.
Ricordo di aver visto un documentario nel quale il commentatore della gare disse:
Kevin Schwantz, quando non cade, vince!
Perchè affascinato da questo pilota?
Soprannominato “pilota kamikaze” per il suo stile aggressivo e funambolico, egli non possedeva una tecnica sopraffina ma sopperiva a questa mancanza con agilità, grip e frenata, specialità quest’ultima in cui era un maestro e che gli permetteva di realizzare grandi “staccate”.
Gli anni in cui correva Kevin Schwantz erano anni in cui le gare purtroppo non si potevano seguire in TV come oggi, ricordo la domenica mattina a comprare la gazzetta dello sport per poter leggere la griglia di partenza.
Se si era fortunato si poteva vedere qualche immagine su qualche rotocalco, non c’era internet, ma potevi assistere a interviste e uscivano sovente dei video per lo più su reti sconosciute, e quelle che vedevi riportavano gare con derapate di piloti matti da legare che guidavano dei missili 500 cc 2 Tempi senza nessun controllo di elettronica, pura adrenalina.
Proprio da questi video capii quanto era forte questo pilota, correva con una suzuki come pre anticipato, e questa in quegli anni era di molto inferiore da prima a Yamaha e poi Honda, ma lui era quel componente magico in grado di colmare qualsiasi Gap.
Capirossi e l'aneddoto su Schwantz
Nel corso di una chiaccherata con Guido Meda, Mauro Sanchini e Fabio Tavelli, Capirossi ha raccontato un divertente aneddoto risalente a Suzuka 1995. “Quell’anno correva ancora Kevin Schwantz – ricorda -. Riuscii a sorpassarlo e poi gli chiesi scusa: quel gesto mi costò caro, perché finii subito per terra“
Campione del mondo 1993
Nel 1993 il Pilota Texano si proclama campione del mondo della classe regina, con quattro primi posti alle spalle, sembra destinato ad essere sconfitto nuovamente da Rainey, suo acerrimo e storico rivale di sempre, ma un infortunio capitato al grande rivale gli permette di vincere in scioltezza e di diventare per la prima volta campione del mondo della 500.
Nel 94 vince due gare, Giappone (il suo circuito preferito e GranBretagna) deve cedere il titolo alla strapotenza di Doohan seduto su sella Honda.
In seguito a uno dei suoi tanti infortuni, questo capitatogli al polso destro, gli impedisce dapprima di terminare la stagione 1995 e poi gli impose il ritiro dal motociclismo professionistico.
Il ritiro
Come in ogni storia, c’è un inizio e una fine e quella del funambolo texano non fa’ eccezione.
Il ritiro è stato annunciato in lacrime al Circuito del Mugello.
In segno di rispetto, la FIM (Federazione Internazionale Motociclismo) ha ritirato il suo numero, il 34, dalle carene delle moto partecipanti al mondiale nella classe regina.
Se ti ho incuriosito ti consiglio di guardare questi video:
Sito ufficiale su Kevin Schwantz.
Pagina del pilora Wikipedia.
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